IPERTENSIONE E ALIMENTAZIONE
Si parla di ipertensione quando la pressione sistolica è superiore a 140mmHg e la diastolica superiore a 90mmHg.
Il trattamento in fase iniziale, quando non è stato raggiunto il livello soglia per cui va iniziata la terapia farmacologica è la modificazione dello STILE DI VITA.
Cosa significa?
Ridurre il sale, soprattutto quello aggiunto agli alimenti, rispetto a quello già presente sul cibo;
- Aumentare l’apporto di cereali integrali;
- Aumentare l’apporto di frutta e verdura;
- Aumentare l’apporto di acidi grassi polinsaturi, quindi frutta secca e semi oleosi principalmente;
Ridurre in maniera importante cibi ad alto contenuto di zuccheri semplici come i cibi confezionati, biscotti, gelati, merendine ecc..
Ridurre cibi ad alto contenuto di grassi saturi come i prodotti animali e derivati;
Moderare il consumo di alcool, come il vino ad esempio;
A questo andrebbe aggiunto il “controllo” del peso, ovvero rientrare nella fattispecie del Normopeso quindi con un indice di massa corporea tra 18 e 25, questo perché il tessuto adiposo è più facilmente concentrabile in sede addominale che risulta essere la sede più “pericolosa” in realtà, inoltre è un tessuto molto irrorato da vasi sanguigni e quindi genera più pressione.
Un altro aspetto fondamentale risulta essere la cessazione del fumo, l’attività fisica regolare ( L’OMS raccomanda 30 min al giorno di attività fisica leggera per prevenire problematiche cardiocircolatorie) e ultima MA non ultima, la riduzione dello stress.
Andare a ricercare l’alimento che possa creare ipertensione è sbagliato. Piuttosto qualunque alimento ,se in eccesso e abuso, crea danni veri e propri. Un esempio molto importante correlato all’ipertensione è il sale da cucina o tutti gli insaporitori che contengono sodio. Il sodio è un elemento vitale per le nostre cellule, quello contenuto negli alimenti è sufficiente per noi, quindi tutto ciò che “inseriamo” noi sugli alimenti è tutto un surplus che se in “eccesso” FA MALE. Statisticamente in Italia si consuma troppo sale, circa 10 grammi al giorno se non di più. L’OMS ci dice che per prevenire diverse patologie o per trattare l’ipertensione stessa bisogna consumare un massimo di 5g al giorno di sale, quindi statisticamente in Italia consumiamo il doppio della razione raccomandata. Questo deve farci un attimo pensare sul sodio, elemento tanto importante quanto dannato. Si trova dappertutto, dall’acqua alla frutta, dalla verdura al pesce, dal pane ai dolci. Sta quindi a noi decidere di minimizzare i rischi per la nostra salute.
In che modo?
Abituando il nostro palato a quantità sempre più piccole di sale, a cominciare dai nostri figli e magari aiutandoci con le spezie, soprattutto quelle mediterranee magari come il rosmarino, salvia, peperoncino, origano ecc..
In conclusione il sale è giusto consumarlo nelle giuste dosi , MA Iodato come ci dice l’OMS.